RIDIAMO TUTTI: SANTORO NON POTRA’ FARE QUELLO CHE VUOLE A LA7.

Da ridere. La7 sospende le trattative con Santoro per “inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti tra autore ed editore”. Da ridere. Ahahah!!!

Sì perché magari stavolta il tribuno Santoro si renderà conto di quanto in un’azienda privata non possa pretendere di fare tutto quello che gli pare senza dover rispondere a niente e a nessuno e senza dover sottostare come tutti i giornalisti di questo mondo (e in generale, come tutti i lavoratori) a delle logiche ed essenziali norme che regolano il rapporto tra dipendente e datore di lavoro.

Stavolta forse capirà che solo alla Rai, la Rai pagata da tutti i cittadini e di cui tanto si dichiarava vittima e che però l’ha mandato (giustamente) in onda sempre e comunque, può dileggiare il proprio direttore (vedi Masi; provate voi a prendere per i fondelli il vostro capo di fronte a milioni di persone e poi vediamo cosa succede) e sbattere in faccia agli abbonati tutta la sua arroganza e supponenza.

Imparerà la lezione? Se devo essere sincero, non credo. Piangerà ancora e si lamenterà della minima libertà di parola in questo Paese, già aiutato da Leoluca Orlando (Idv) che ormai ha sentenziato: “È chiaro a tutti che l’editto bulgaro emanato dal presidente del Consiglio nei confronti di trasmissioni sgradite a Palazzo Chigi come Annozero non solo è ancora in vigore, ma ha ormai superato il duopolio Rai-Mediaset”.

Lui chiagnerà, e magari anche la Telecom, il cui titolo è crollato… Intanto noi ridiamo.

 

 

 

GLI INTOCCABILI (sulla “dittatura mediatica” in Italia).

Lucia Annunziata, Giovanni Floris, Michele Santoro & Marco Travaglio (con Vauro), TG3, stragrande maggioranza dei giornalisti iscritti all’Usigrai (sindacato di Sinistra), Maria Luisa Busi e fino a ieri Piero Marrazzo (che comunque è ancora in Rai), Serena Dandini, Enrico Ghezzi (Blob), Milena Gabanelli (Report), Gene Gnocchi, Maurizio Costanzo e ovviamente Fabio Fazio e Roberto Saviano.

No, non è una lista di proscritti o di censurati. È la lista dei lamentosi giornalisti e “intellettuali” che popolano le reti pubbliche: RaiUno, RaiDue, RaiTre. Sono i professionisti dell’indignazione, quei paladini della Sinistra che occupa la Rai e però grida al pericolo per la democrazia, alla censura, al pensiero unico, alla dittatura mediatica berlusconiana.

Sono gli Intoccabili.

Quelli che criticarli è lesa maestà, quelli che occupano i posti per diritto divino quando non per sentenza del Tribunale del Lavoro, che si stracciano le vesti in nome del rispetto delle regole e delle regole se ne fregano quando devono rispettarle loro. Ma loro, ovviamente, possono farlo, perché loro, e loro soltanto, sono espressione della più alta libertà di parola e informazione. Gli altri sono incapaci e servi del padrone.

Questa sera, Bersani e Fini (dopo Vendola, lunedì scorso) sono ospiti di “Vieni via con me”. Anche uno stupido capirebbe che la sola motivazione del loro invito è squisitamente politica. E di parte.

E anche uno stupido saprebbe che se fosse successo il contrario, e cioè che se a una trasmissione Rai fossero stati invitati ripetutamente solo ed esclusivamente ospiti di una certa parte politica, avremmo assistito alla gran levata di scudi dei soliti intellettualoidi, del Popolo Viola, del “Popolo di Internet” (Popolo di Internet… Popolo di Internet!!! Vabbè…) e ovviamente di Di Pietro (onnipresente in Rai) e di tutta la Sinistra… Tutti in nome della difesa della libertà e contro l’okkupazione del Servizio Pubblico.

Ma d’altronde le cose così stanno e mica è una novità: basta guardare una qualsiasi puntata di Che tempo che fa per individuare l’invitato-tipo di Fazio. Certo non poteva esimersi dal farlo anche questa volta, avrebbe tradito il suo pubblico.

Sia chiaro, non è contestabile il fatto che una trasmissione che si definisce non politica (non politica… vabbè…) inviti chi vuole e in piena libertà, ci mancherebbe. E sinceramente delle ripetute sceneggiate di Masi ne abbiamo un po’ tutti le scatole piene

Ma che la si finisca di denunciare la censura, l’oscuramento e la mancanza di libertà, quando una frotta di “liberi pensatori” occupa da decenni la Rai e va sempre regolarmente in onda, tutti liberi di dire la loro, di invitare chiunque, di fare satira politica, di costruire trasmissioni accusatorie e tutto il resto.

Risparmiateci le solite lagne, le ormai stanche, noiose lagne. Risparmiatecele, per favore.