WIKIPEDIA, STAVOLTA HAI TOPPATO (sulla sua pseudo-chiusura).

Massima stima per Wikipedia… Ma stavolta ha toppato. In segno di protesta per le misure del cosiddetto ddl intercettazioni, pubblica una pagina di comunicato con la quale, praticamente, si autosospende. Per carità, tutti liberi di protestare e bene o male in qualsiasi forma… Ma scrivere “la pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c’è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero” è palesemente una… Ci siamo capiti.

Certo, la famosa norma che, se mai il ddl dovesse diventare legge, obbligherebbe i blogger a pubblicare la rettifica di chi dovesse sentirsi leso da quanto scritto, contiene alcuni punti molto discutibili (come la non contro-replica del blogger e la grande difficoltà d’identificare davvero l’interessato) e ovviamente può essere contrastata fin che si vuole, ma certo non porterebbe mai e poi mai alla chiusura di Wikipedia, né alla tanto gridata quanto assurda e inconsistente censura di Stato.

Come già espresso nel post precedente, poi, la norma è da ritenersi nella sostanza giusta, perché è vero che già esiste il reato di diffamazione (come Wikipedia ricorda) ma è anche vero che prima che in Italia si arrivi a una sentenza passano decine d’anni e nel frattempo la reputazione è già andata a farsi friggere – non facciamo finta di non saperlo.

Quel che sappiamo tutti, invece, è che lamentarsi è lo sport preferito di chi scrive in Internet (e degli Italiani tutti), così come far passare per vere cose insulse. Su Facebook, infatti, gira la pagina “Rivogliamo Wikipedia – No alla legge bavaglio che fa credere che Wikipedia non si sia auto-sospesa, bensì censurata dal Governo.

Puttanata intercontinentale.

 

 

AGGIORNAMENTO, IL COMMA SPARISCE: https://madario.wordpress.com/2011/10/06/sparisce-il-comma-ammazza-blog-vince-la-disinformazione/

 

 

23 risposte a "WIKIPEDIA, STAVOLTA HAI TOPPATO (sulla sua pseudo-chiusura)."

  1. d’accordo! gli amministratori di it.wikipedia si nascondono dietro al fatto che gli utenti sono anonimi. nessuno vuole tracciare gli utenti o impedire la lettura di informazioni ma ci sono modi e modi: i blog per i primi e Citizendium o Google Knol per i secondi. e per chi vuole pubblicare “opinioni discutibili” ed “informazioni scottanti” in modo anonimo esistono altri modi, tra cui WikiLeaks, Freenet ed Anonet, non un’enciclopedia

  2. Opinioni condivisibili. Wiki – Italia ricordiamolo – ha tentato l’allungo sulla mossa riuscita di nonciclopedia, ma il boomerang che pensava altrui è ritornato a lei, perchè via una serie di re-post a ridosso ieri dell’uscita in questione, già oggi sul web non si legge più nulla nel merito, se non critiche e canzonature.
    Nel caso del cantante aveva senso, perchè diffamazione presunta o meno, pure avendo mancato in pieno il significato di nonciclopedia (…), non puoi fare l’eccessivo tutta la vita e lamentarti se qualcuno scrive birichinerie su di te – o meglio puoi, ma vedi poi che succede. Qui la cosa assume invece tinte surreali, perchè il contenitore decide di autospendersi per, diciamolo, mero slancio ideologico, contro una legge che non si sa com’è non si sa che porterà di sicuro l’ha fatta il governo quindi è cattiva bla bla… Va bene, sciopera e chiudi gli accessi. Darai problemi al più agli scolari adolescenti e monolingua d’Italia, perchè la più completa e utile wikipedia inglese, come tutte le altre, rimane a disposizione della rete.
    Le proteste sono lecite, e vanno bene ove fatte a seguito di causa reale e con cognizione di merito; questa ai miei occhi sembra solo l’ennesimo dare fiato ai polmoni (in Italia siamo bravissimi), certi che qualcuno appoggerà l’evento. Beh: stavolta la cosa non ha funzionato granchè.
    Ciò detto senza minimamente approfondire la liceità di una modalità d’accesso ad internet in cui ognuno possa fare quel che gli pare, certo di non avere conseguenze. Il far west va bene a casa mia, ma nei film; se pensi di continuare a portarlo in rete in barba alla legge solo perchè finora nessuno t’ha fatto capire che non è giusto, che non è legale, beh forse è venuto il momento di capire come funzionano i rapporti interpersonali, e d’abituarsi a più acconce maniere.

  3. Sono d’accordo con tutto! Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno. Ciò che mi fa ridere (o forse dovrei piangere?) è il modo in cui la gente, come se fossero pecore, hanno riempito i social network di proteste per la “censura” di Wikipedia, avendo capito poco o niente della faccenda o di come vengono strumentalizzati. Poi ovviamente fra un paio di giorni si saranno pure dimenticati.
    È proprio vero che il lamentarsi è lo sport preferito dagli italiani.

  4. Certamente. Brillante, scintillante.
    Così facendo (facendo passare in secondo piano cose gravi, provvedimenti partoriti da un governo che è costruito a immagine e somiglianza di una sola personalità che da decenni tiene in scacco l’italia intera) faremo presto, come già è stato fatto in passato con ogni modifica sostanziale tendente a un sistema di censura e di stampo illiberale, ad abituarci a qualsiasi limitazione della libertà dando anzi degli ingenui a chi ha il sedere che brucia e le mani che brulicano perché arrivato al punto massimo della sopportazione, esasperazione.
    Credimi nessuno più di me è d’accordo con te col dire che la deficienza di chi si beve ogni battaglia che inscena in modo ridicolo la Repubblica è forse più illimitata di chi sostiene certi personaggi da voltastomaco, ma da qui a ridimensionare una disposizione che già è stata ampiamente dibattuta e ampiamente rigettata e dire che Wikipedia ha preso una cantonata, ce ne vuole.
    Vorrei sapere da te la ratio di questo comma, qual è.
    Vorrei sapere da te se questo non è un Paese in scacco sotto forze che hanno un solo, unico, palese interesse personale e che cercano di manovrare il potere legislativo ed esecutivo, riconosciutogli dai cittadini, quasi esclusivamente per interessi personali.
    Vorrei sapere se tutto il dibattito circolato attorno all’argomento intercettazioni non ti inorridisce.
    Vorrei sapere che caspita c’entra, oggi, con le borse in forte sofferenza, declassamento delle agenzie di Rating, spread alle stelle, incertezza politica, amministrativa, culturale, economica parlare delle intercettazioni.
    Grazie.

    • La ratio l’ho già spiegata nel post precedente.
      Il Paese è certamente sotto scacco: delle varie lobby e corporazioni, dei sindacati e dei meridionalisti. Da sempre.
      Il dibattito sulle intercettazioni è necessario. Così come sono necessarie delle misure adeguate (ne ho parlato, anche indirettamente, in diversi post precedenti).
      A parte che se i giornali fanno titoloni solo su un argomento, non significa che Parlamento e Governo s’interessino solo di quello… Se una ragione della poca credibilità italiana sono davvero gli scandali del premier, la pubblicazione delle intercettazioni c’entrano eccome. Certo, non sono la ragione principale, ma c’entrano anche quelle. In ogni caso, il problema della pubblicazione delle intercettazioni non è certo la soluzione alla crisi economica. Ma appunto la politica non si occupa, diversamente da quanto propagandeggia Bersani (vabbè, è il suo mestiere), solo di intercettazioni.
      Prego.

  5. Pura luce che squarcia le tenebre: ecco cos’è il tuo post… A tratti addirittura così abbagliante da costringere a socchiudere gli occhi… tale l’impatto delle verità che condividi! E sono certo che tu faccia questo per lanciare un chiaro segnale a tutti i sostenitori di quello che secoli fa era il “panem et circenses”, ovvero pane e giochi per sedare il popolo, ed oggi è diventato: “Panino dal McDonald’s e Calcio!”. Leggi tutto su-> http://mondocineroma.wordpress.com/2011/10/05/panem-et-circenses-no-panino-del-mc-donalds-e-calcio/

  6. Ma se è vero che il reato di diffamazione esiste già, però accade che prima che si arrivi a una sentenza possano passare decine d’anni, allora è la regolamentazione del web che non va bene oppure a non andare bene è la giustizia italiana più in generale?
    Cioè, voglio dire: se il reato di diffamazione è già perseguito, ma è perseguito con modalità non adeguate, allora mettiamo mano a queste “modalità”, non imponiamo regole assurde per aggirare degli ostacoli burocratico/legislativi che la stessa giustizia italiana si è creata!

    • Certo che la lentezza della giustizia è un grosso problema ma non è l’unico motivo per il quale è necessaria la misura di cui stiamo parlando, dato che questa esiste già per la stampa, a prescindere dalla lunghezza dei processi. E l’equiparazione sostanziale tra stampa e blog (con le dovute differenze) è evidente (per quanto argomentato nel post precedente).

      • Ci lamentiamo della lentezza della giustizia italiana, ed è giustissimo. Ma ricordiamoci anche che c’è chi si permette di non presentarsi ai processi a suo carico..e per questo ha pure creato leggi ad personam..!

  7. Applausi per Grillo! Ci si chiede poi: come fa a scioperare un’enciclopedia libera? Non esistono sedi, amministratori delegati, stipendi, tutto è fondato sul libero intervento degli internauti, quindi in nome di chi si protesta e si oscura il sito? La pretesa neutralità di Wikipedia è stata finalmente smascherata, accodandosi al corteo antigovernativo ha dimostrato la sua appartenenza ideologica, che è tanto più colpevole in quanto ascrive al suo appello anche chi non lo condivide.

  8. Vento dell’Ovest… per favore!
    Il fatto che chiunque possa contribuire a Wiki non vuol dire che nessuno ha responsabilità e nessuno decide! Ad esempio, in queste pagine Grillo ci ospita ed è così corretto da non censurare neanche me, ma non per questo non risponderebbe, se passasse il decreto originale, di quello che qui si scrive.
    Avete presente quanta gente scrive su Wikipedia? Per il DDL (prima della giusta modifica) la responsabilità di dover publicare le rettifiche non sarebbe stata dell’autore, ma del responsabile del sito (nome&cognome). Che ha fatto BENISSIMO parlarne coi suoi collaboratori e a protestare.
    Infatti persino i legislatori si sono resi conto della cazzata, e l’hanno giustamente tolta (dando torno a questo post).
    L’altro genio propugnava l’inutilità di Wiki in italiano, perché tanto c’è quella in inglese. Chissenefrega di quella moltitudine di italiani che non sanno l’inglese, compresi i miei genitori? Compreso il presidente del consiglio? Ma va!

    @Grillo: continuo a non capire la tua ratio, anche perché nel post precedente avevi dato ragione a due interlocutori che sollevavano forti critiche sul DDL e sull’equiparazione tra “professionisti dell’informazione” e blog gratuiti.

    Infine, penso abbiamo toccato il fondo se c’è gente convinta che lo sputtanamento globale italico sia colpa dei giornalisti e non di chi non solo ha commesso una marea di cazzate ma ha anche permesso che fossero note attraverso telefonate con persone di pessima reputazione, e ancor di più con il continuo e volgare starnazzare in pubblico… Manca solo che ripristiniamo i manganellatori di professione pronti a gonfiare di botte chi parla male del premier.

    Cordialità

    • Carissimo, ho sempre sostenuto la SOSTANZIALE giustizia della norma, non la norma tale e quale, infatti si potevano mantenere differenze tra testate professionali e blog per quanto riguardava pene, tempi e modalità. Non però, appunto, per la sostanza.

    • Mettiamo fra parentesi il fatto che la norma è stata poi tolta. Wikipedia ha inscenato una protesta sindacale senza un sindacato rappresentante e soprattutto senza una classe lavorativa da rappresentare. Ho collaborato per anni a migliorare Wikipedia e sono rimasto quantomeno stranito dall’iniziativa di oscuramento preventivo. Comunque ho scritto sul mio blog un post al riguardo, per sapere cosa ne penso basta leggerselo.

  9. Oscurare Wikipedia, fosse anche soltanto perché è forse l’unico sito dove chiunque in modo autonomo può fare delle rettifiche è ridicolo..Detto questo l’incriminata “Norma ammazza blog”, non sarà perfetta ma va verso la giusta direzione di mettere sotto esame l’uso arbitrario e molto spesso calunnioso dei post su web. Chi scrive si prenda la responsabilità di ciò che scrive e se viene richiesta una rettifica da parte di chi si sente danneggiato la faccia se non altro perché non autorizzato ad usare nome e cognome di terzi in modo così leggero vista la china sbagliata presa in questi ultimi anni nel paesino degli impiccioni.

  10. E’ qui che sbagli.
    La rettifica non viene chiesta, viene imposta. Dettata. A prescindere dal fatto che quanto detto sia verità o menzogna o semplice opinione. E questo è idiota. Decine di migliaia di anni di evoluzione per arrivare a questo? Meglio fare la fine dei dinosauri…

  11. @Pagliarini

    Non so se facevi riferimento al mio post in quanto non hai fatto una reply su quello ma in ogni caso sembra di si dalle tue parole.
    Se così non fosse commento comunque da qui il tuo dicendo che se decine di migliaia di anni di evoluzione hanno portato e stanno portando ad una situazione che manca completamente di tutela per singole persone che possono venir messe alla berlina in un secondo e in qualsiasi angolo del web, con parole scritte da terzi senza rispetto della privacy e senza un effettivo consenso da parte del diretto interessato su ciò che viene scritto su di lui, direi che sono migliaia di anni di evoluzione buttati e quindi sarebbe giusto fare la fine dei dinosauri.

    Premettendo come scrivevo che secondo me la forma di protesta messa in atto da Wikipedia che sembra al momento rientrata almeno fino al 12 Ottobre è ridicola, io la vedo nel modo seguente facendo un esempio in prima persona.

    Se casualmente mi accorgo che qualcuno ha scritto qualcosa che mi riguarda che non corrisponde a verità o comunque danneggia in qualsiasi modo la mia persona, io chiedo, pretendo o impongo come dici tu una rettifica, visto che per me in sostanza non fa differenza in questo caso specifico, e chi di dovere deve essere obbligato a farla.
    Dicevo anche che la norma non era perfetta ma che si andava comunque verso una giusta direzione perchè certe cose vanno tenute in forte considerazione. Ovvio non possiamo fare un processo per ogni calunnia o affermazione sbagliata fatta sul web visti i tempi già siderali per la giustizia ordinaria figuriamoci, ma con tempi e modalità diverse per testate professionali e blog o altri social network che dir si voglia una forma netta e definitiva di tutela ci vuole per il singolo.

    Tutto questo per non dover denunciare per diffamazione il primo che si sveglia una mattina mattina e decide di offendere ad esempio te in qualche modo usando il tuo nome e cognome senza che tu possa far nulla contro questa “imposizione” nei tuoi confronti, e a meno che non siamo in un regolare processo per motivi seri, la rettifica se richiesta o imposta che dir si voglia ha fondamento, dal momento che spesso la verità è solo un punto di vista personale, se così non fosse non avrebbero senso di esistere gli avvocati e i processi.

    • “Se casualmente mi accorgo che qualcuno ha scritto qualcosa che mi riguarda che non corrisponde a verità o comunque danneggia in qualsiasi modo la mia persona, io chiedo, pretendo o impongo come dici tu una rettifica, visto che per me in sostanza non fa differenza in questo caso specifico, e chi di dovere deve essere obbligato a farla.”

      Bisogna aggiungere che non è necessario che una affermazione sia falsa, perchè l’interessato possa imporre la rettifica. Faccio un esempio: Fingiamo che tu sia nativo di Milano. Io, per qualche motivo, scrivo in un articolo che Paolo è milanese, e a te, per assurdo, la cosa non piace: preferisci che si creda che tu sia nato a Roma. Con una semplice richiesta puoi obbligarmi a rettificare, dicendo una falsità. Questo non mi pare corretto.

      • Certamente non è corretto come ovviamente non è corretto scrivere il contrario, come nell’esempio che hai fatto tu.
        Come scrivevo, essendo secondo me impossibile avviare un processo per ogni affermazione o commento vero o falso che sia, a mio avviso darei più importanza alla tutela della singola persona oggetto dello scritto, dandogli la possibilità visto che si scrive di lui in prima persona di chiedere o imporre una rettifica, auspicando che il più delle volte si scrivano cose più o meno corrispondenti ad una presunta verità o comunque ad un presunto dato oggettivo.
        Se poi io ad esempio voglio proprio fare una battaglia personale contro una specifica persona posso tranquillamente querelarlo o intraprendere contro di lui una qualsiasi azione legale che in quella sede avrebbe il suo iter e la sua regolamentazione.
        La questione ovviamente non è di semplice risoluzione ma data la sua delicatezza e data la china sbagliata e fuori controllo che stra prendendo la situazione, va studiata una soluzione che tenga conto di tutto e non penalizzi troppo ne una parte ne l’altra, in quanto mi sembra si stia utilizzando con troppa leggerezza un mezzo troppo potente di cui la maggior parte delle persone minimizza troppo gli effetti.

    • Caro Paolo,
      che messa com’era messa la proposta di legge fosse ridicola ne è la prova il fatto che il giorno dopo lo “sciopero” di Wikipedia l’hanno cambiata.

      Il modo per aver diritto di una diffamazione è appunto, come dici tu, quello di fare denuncia per diffamazione. Come detto da Marco Paghera, obbligare ad una rettifica senza una valutazione sulla bontà o verità della rettifica stessa è SURREALE…ridicolo (e se ne sono accorti).

      La giustizia è lenta? Forse la colpa è anche di 15 anni di governo berlusconi & lega, che hanno creato 200.000 leggi nuove tutte nella direzione di garantire l’allungamento farraginoso dei processi da parte della difesa e l’accorciamento della prescrizione.
      E aspetta il GENIALE “processo lungo”… permettere alla difesa di convocare un numero infinito di testi non faciliterà l’accertamento della verità né la giustizia in tempi brevi. Ma sai bene perché passerà questa legge, no?!

      • @Pagliarini

        Ti rimando alla lettura del commento che ho appunto fatto al post di Marco.
        Riguardo a ciò che dici tu non credo si sia iniziato a lavorare sulla norma per via del ridicolo e insensato “sciopero” di Wikipedia che ripeto per l’ennesima volta è l’unico sito che permette una libera “autorettifica” quindi inutile che proprio quel sito sciopera.., credo fosse e credo sia una fase iniziale di studio di una bozza che spero verrà alla fine redatta in modo corretto e che terrà conto della tutela di entrambe le parti.
        E’ surreale e ridicolo scrivere ciò che si vuole su singole persone senza che queste possano far nulla, tutto ciò va cambiato e regolamentato per responsabilizzare l’uso di un mezzo molto potente, i più non si rendono conto di questo mi spiace.
        Da quanto sono nato ricordo che la giustizia è lenta, e non sono aimè nato ieri, in ultimo non va mai bene nulla alle opposizioni di turno, non andava bene il processo breve e non va bene il processo lungo.., questa cosa mi fa sorridere.

        Da sempre chi governa pensa di avere ragione e chi è all’opposizione critica quasi ogni cosa, è da sempre e sempre sarà così.., proviamo ad andare oltre questa ovvietà anche se dalle tue parole già capisco che sei schierato.
        Non è così per me, cerco solo di osservare ciò che accade e farmi un’idea personale il più lontano possibile dai luoghi comuni e dall’ipocrisia che ormai impera.

  12. Perdonami Paolo, ti scrivo qui perché non vedo sotto il tuo commento il tasto Reply…
    Non penso siamo qui per sostenere delle fazioni. Semplicemente per dire se una legge sia più o meno utile a noi cittadini…
    Da chi sia fatta mi importa poco. Il centrosinistra ha fatto leggi idiote, e pure il centrodestra. Punto.
    Ora c’è su il centrodestra e tutti commentano le loro leggi.
    Nel mondo non c’è una legge come quella che volevano fare (e a tutt’oggi non siamo sicuri che vada in porto con la modifica introdotta). Ripeto: una cosa è dare facoltà di chiedere una Rettifica… altra cosa OBBLIGARE a pubblicare la rettifica del postulante senza poter entrare nel merito. Sono due cose completamente diverse, entrambe si prestano a rischi di abusi ed eccessi… ma la prima (quella ideata) è veramente idiota, ne converrai!

    Ah… io non sono all’opposizione. Non appartengo a un partito, ma in qualità di cittadino ho tutto il diritto di commentare ciò che fa la gente da noi eletta.

    Processo lungo… processo breve… hai un po’ di confusione: questi sono solo nomignoli identificativi: vedi, la legge sul processo lungo lo allunga fino alla prescrizione, il processo breve velocizza la prescrizione. Sono UGUALI, insomma: entrambi vanno nella direzione della IMPUNITA’. Capisci?
    Non farti ingannare dai nomi: IMPUNITA’!!! Essere prescritti vuol dire “farla franca” anche se colpevoli… velocizzare i processi è un’altra roba.
    Il fatto che oltre al premier saranno impuniti anche criminali e delinquenti dovrebbe inquietarci un po’, non credi?

    • Pensavo di aver fatto reply strano, pardon…
      Come tu stesso hai detto la prima bozza di legge era quella che “volevano” fare, quindi come vedi non è stato fatto ancora nulla come immaginavo, ma dato importante si è iniziato ad affrontare il problema, voglio sperare che alla fine uscirà fuori una legge che tuteli entrambe le parti, ritengo quindi poco interessante mettersi a vedere tutte le varie modifiche di una norma che spero diventi presto legge, trovo più interessante vedere quale sarà il documento finale.
      Detto questo, ho già espresso una mia idea su come immaginerei una qualche forma di tutela per il singolo e la vedo in un modo piuttosto preciso.
      Visto che c’è chi inizia per primo a scrivere un qualcosa su un’altra persona dal nulla, ritengo importante che nel momento in cui la persona oggetto dello scritto si possa ritenere in qualche modo danneggiata possa pretendere la rettifica anche con una sorta di obbligo certo, non ci vedo nulla di male, come dicevo già in precedenza ci sono poi altre sedi per entrare eventualmente più nel merito della cosa, denunce, querele e chi più ne ha più ne metta.

      Mi fa piacere sapere tu non sia schierato, questo permette una comunicazione diversa ma perdonami dal tuo post sembrava evidente il contrario, non ci sarebbe stato del resto nulla di male ma la mia era solo una nota in merito.

      Aggiungo poi che non ho nessuna confusione, ricordo perfettamente riguardo al processo breve o lungo che all’opposizione come è normale non andava bene nulla ma è normale dal mio punto di vista e anche lì per fare un qualcosa di giusto e coerente il percorso è lungo e arduo ma posso solo sperare che ci si arriverà.
      Un fatto è certo, in questo paese chiunque è all’opposizione fa di tutto per non permettere ad un governo eletto alle urne di governare, e lo fa in tutti i modi possibili e forse è anche nelle cose ed è giusto così, anche se io mi sono sempre immaginato le cose in modo diverso.

      Penso poi hai una certa facilità nel trarre conclusioni su ciò che una persona scrive. Capisco perfettamente cosa vuol dire impunità e non la sostengo, stai pur certo che non mi faccio ingannare, specialmente da chi fa proclami.
      Ho sempre pensato che uno dei problemi più grandi che abbiamo è la “non” certezza della pena e della prescrizione non ho mai capito il perchè sia stata introdotta e perchè sia ancora in vigore, quindi come puoi notare hai tratto conclusioni sbagliate facendo tutto da solo.
      E’ proprio questa presunzione di sapere come stanno le cose e pensare che gli altri non lo sappiano travisando il loro pensiero che non amo, spero quindi vivamente si arrivi presto ad una qualche norma di tutela delle persone su web.
      Noi stiamo solo facendo due chiacchiere, ma accadono cose molto gravi e pesanti
      purtroppo a causa della solita mancanza di criteri sensati.

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