PUNTO DI SVOLTA (sull’oggi e il domani della politica italiana).

I documenti della Procura di Milano sono ora in Parlamento, alla Giunta per le autorizzazioni a procedere, così domani, senza dubbio, potremo trovare tutto sui giornali (anche se per legge non si potrebbe): intercettazioni, teorie e quant’altro. Avendo chiesto il rito immediato, si suppone che la Procura abbia prove evidenti per sostenere le accuse (prostituzione minorile e concussione). Staremo a vedere.

Personalmente resto dell’idea che l’accusa di prostituzione minorile sia indimostrabile, mentre quella di concussione, legata alla precedente, parrebbe essersi già dimostrata infondata secondo le dichiarazioni della Questura di Milano.

Al netto di tutto questo, comunque, rimane ciò che giudiziariamente non è perseguibile ma che senza dubbio macchia (ma questa è cosa nota) Silvio Berlusconi: ovvero, le sue frequentazioni e il suo stile di vita.

E in ogni caso, siamo, questa volta pare davvero, a un punto di svolta.

Dopo 16 anni, magistrati deviati che sperperano denaro pubblico in inchieste e rilascio di intercettazioni col solo scopo politico (esponenti di una casta di intoccabili che non pagano mai le proprie colpe, come per esempio nei casi, anche recenti, di mafiosi condannati che escono dal carcere per decorrenza dei termini di presentazione delle motivazioni di condanna), Carlo De Benedetti (arci-nemico di Berlusconi, editore del Gruppo Editoriale L’Espresso / La Repubblica e tesserato PD) e una Sinistra incapace di offrire un’alternativa politica, sono riusciti a sputtanare definitivamente Berlusconi.

Ora, dunque, due sono gli scenari che si aprono all’opinione pubblica: 1. Berlusconi è un conclamato puttaniere ma non ha compiuto alcun reato / 2. Berlusconi è un conclamato puttaniere e ha compiuto il reato di prostituzione minorile. Il primo scenario è stabile e datato e, se non si trasforma nel punto 2, il Presidente del Consiglio continuerà la sua lenta discesa ma molto probabilmente non ci saranno scossoni. Il secondo scenario sarebbe inedito e ovviamente devastante (per lui e forse per l’intera alleanza ora al Governo).

In ogni caso, Berlusconi appare in declino e la sua fine, come giustamente da tempo dicono a Sinistra, è solo una questione di tempo e perciò lo stesso Premier, ora più che mai, deve rendersene conto.

Cosa faranno, allora, il Centrodestra e i suoi elettori?

Si ritorna a ciò che scrissi all’indomani dello scoppio del caso Ruby (“Stavolta Silvio l’ha fatta grossa” del 29 ottobre 2010): c’è da pensare al “dopo Berlusconi”. Che farà il Pdl? Che farà la Lega? Chi sarà il successore? Fini e Casini sapranno ereditare il consenso berlusconiano?

Non esistono risposte certe. Si sa, però, che la Lega, impersonata da Bossi (e forse ancor di più dai silenzi di Maroni) parla sempre meno di Berlusconi (non che l’abbia mai fatto molto, in verità) e sempre più di Federalismo, ovvero: “Portiamo a casa il federalismo fiscale e poi si vedrà”. Ossia: usiamo Berlusconi finché ci serve per portare a casa qualcosa di concreto (praticamente l’unica cosa concreta di cui un partito parla, ultimamente) e poi regoliamoci con la sua posizione sempre più indifendibile (politicamente, s’intende, non certo giudiziariamente, materia attorno alla quale i partiti non dovrebbero mai discutere).

Passa il federalismo fiscale, la Lega fa pressioni su Berlusconi il quale è costretto a dimettersi (a prescindere da una condanna) per chiedere le elezioni anticipate magari già con Tremonti candidato premier? Probabilmente, l’ultima parte (Tremonti candidato premier) sarà possibile solo in caso di condanna per prostituzione minorile… Ma Tremonti premier potrebbe essere la soluzione a un risultato elettorale di parità al Senato.

Resta, comunque, che senza una figura al contempo forte e “unitaria” (cioè forte sia al Nord, sia al Sud) come Berlusconi (figura che né Tremonti, né Fini, né Casini potranno mai essere), il Centrodestra e di conseguenza l’intera politica italiana (anche, dunque, se una tale figura dovesse essere trovata a Sinistra), finalmente non potranno più essere come prima: la separazione naturale Nord/Sud sarà inevitabile e in quel momento solo chi da tempo ha profetizzato (e auspicato) tale scenario saprà mostrarsi credibile e pronto.

Il sogno indipendentista è vivo più che mai.

BERLUSCONI INDAGATO: ANALISI DI UN’INCHIESTA (sulle accuse di concussione e prostituzione minorile).

Concussione prostituzione minorile, questi i nuovi capi d’accusa rivolti a Berlusconi per il “caso Ruby“. La Procura di Milano informa che il Presidente del Consiglio è per l’ennesima volta indagato… E lo fa all’indomani della sostanziale bocciatura della legge sul legittimo impedimento automatico per premier e ministri.

Concussione per la telefonata in Questura nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi: avrebbe fatto in modo che i funzionari della Polizia affidassero la minorenne Karima (in arte “Ruby”, all’epoca indagata per furto e perciò per cose che non riguardavano Berlusconi) a Nicole Minetti, consigliere regionale lombarda e igienista dentale del Premier (ritenuta da Berlusconi “persona di fiducia” e quindi degna di ottenere l’affidamento provvisorio della ragazza); prostituzione minorile per aver presumibilmente avuto rapporti sessuali a pagamento con una minorenne (sempre Ruby).

Ci si chiede, questa volta come le precedenti, se quest’inchiesta ha senso.

Se abbia senso non si sa… Certo però ha uno scopo. Vediamo di chiarire.  Alla voce “concussione”, il codice penale dice (articolo 317): “Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità e dei suoi poteri costringe o induce taluno a dare o promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni. Chiaro.  Ma qual era l’utilità (dato che non ci fu scambio di denaro), cioè il vantaggio per Berlusconi? Secondo la Procura, il fatto che l’affidamento a Nicole Minetti avrebbe impedito di far emergere che lui aveva avuto rapporti sessuali a pagamento con una minorenne. Abbastanza arzigogolato come argomento d’accusa, basato, parrebbe, esclusivamente su ipotesi tutte da dimostrare e praticamente indimostrabili.

Come sarà possibile dimostrare che tra Ruby e Berlusconi ci furono rapporti sessuali a pagamento? Con le ricevute? Dubito che la ragazza gliele abbia mai, eventualmente, rilasciate. In ogni caso, proprio Ruby, l’unica assieme a Berlusconi informata davvero sui fatti (a meno che non ci fossero dei guardoni testimoni dei loro fantomatici rapporti sessuali), più volte alla Procura ha dichiarato di non aver mai avuto rapporti sessuali con lui.

L’accusa di prostituzione minorile non potrà mai essere dimostrata perché mancheranno sempre le prove (anche un’eventuale “confessione” di Ruby non avrebbe, probabilmente, alcun peso, dato che dimostrerebbe, una volta di più, la sua già comprovata inattendibilità) e il fatto che i tabulati telefonici dicano che lei sia stata più volte ad Arcore e non una sola come da lei dichiarato nei famosi interrogatori (che dovevano riguardare il suo presunto furto e non le sue frequentazioni col Premier o con chicchessìa… Ma vabbè, questo è un altro discorso) non significa assolutamente nulla ai fini dell’accusa (essere ad Arcore non significa essere a casa di Berlusconi e men che meno a letto con lui).

L’accusa di concussione, poi, oltre ad essere basata su un impianto puramente deduttivo che alla base ha qualcosa di indimostrabile (come detto: la prostituzione minorile), è già stata dichiarata insulsa dalla Questura che appena scoppiò il caso Ruby disse che non ci fu alcuna pressione indebita e tutto si svolse nei termini della prassi e della legalità.

Insomma… Appare evidente quanto questa inchiesta faccia acqua da tutte le parti e abbia un solo, collaudatissimo scopo: attaccare mediaticamente Berlusconi (dato che molto probabilmente le accuse verranno archiviate), anche facendolo comparire in aula ora che il legittimo impedimento è stato bocciato. Vedere il Presidente del Consiglio seduto al banco degli imputati che risponde ad un PM, infatti, ha sempre un grande effetto mediatico (di puro sputtanamento, in questo caso).

Berlusconi è indagato e lo sappiamo perché la Procura lo ha reso pubblico. Ritorna alla mente quando ad essere indagato fu Fini per l’affaire Montecarlo e non se ne seppe nulla fino all’archiviazione già avvenuta (cosa normale, sia chiaro). Ci si chiede perché nel caso di Berlusconi questo non avvenga mai e anzi, si venga sempre a sapere tutto, anche di cose non penalmente o civilmente rilevanti.

Le reazioni? Di Pietro: “Non è colpa della Procura di Milano se deve accertare i fatti rispetto ad un fatto grave: il Presidente del Consiglio nel ruolo e nella funzione che svolge telefona al Questore di Milano per dire che una minorenne è la nipote di Mubarak quando non è vero; e tutto ciò per coprire comportamenti non legittimi da lui commessi in precedenza”. Insomma, Di Petro ha già deciso, non si sa in base a cosa, che Berlusconi ha avuto comportamenti illegittimi. Le prove, Di Pietro, le prove…?

Bersani: “Ci vengano risparmiati ulteriori mesi di avvitamento dell’Italia sui problemi di Berlusconi […]. Non possiamo permettercelo”. Beh, non si può che essere d’accordo. Peccato che lui e tutta la Sinistra su questo campino da almeno 16 anni.