LIBERI TUTTI (sull’impunità dei fascisti di Sinistra).

Meno male che si sarebbe in una dittatura berlusconiana in cui la libertà è costantemente in pericolo. Beh, non certo quella dei teppisti, a quanto pare. La libertà di devastare una città, di compiere inaudite violenze, distruggere vetrine, incendiare mezzi della Guardia di Finanza, lanciare bombe carta, aggredire poliziotti e rubare loro manette e manganelli… La libertà di poter fare le stesse cose, il giorno dopo, impuniti.

Meno male che con i vari decreti sicurezza si gridava allo Stato poliziotto, meno male che il dissenso in questo Paese non era più tollerato… Meno male.

La verità è che in questo ridicolissimo Paese le Forze dell’Ordine arrestano i teppisti in flagranza di reato e i magistrati meno di ventiquattro ore dopo rilasciano tutti… Con tanti saluti alla tanto evocata legalità.

Più di quaranta fermi, un solo arresto confermato (aspettiamoci, comunque, la prossima liberazione). E il PD accusa Maroni di aver fatto infiltrare poliziotti provocatori. Questa è la dittatura berlusconiana.

Per carità, non conosciamo le dinamiche esatte di ciascun caso e sicuramente tra i fermati ci sarà qualcuno preso ingiustamente dal mucchio, i giudici servono a questo, a fare chiarezza e convalidare l’arresto solo per i casi in qualche modo accertati… Ma, delle due, l’una: o abbiamo una Polizia che non sa fare il proprio mestiere o quei giudici se ne fregano della loro tanto amata legalità… Purché non si parli di Qualcuno, s’intende.

In ogni caso, aldilà della specifica contingenza, due cose, lampanti, si stagliano nel firmamento della dittatura berlusconiana: l’impunità per i fascisti di Sinistra e l’indecenza di chi s’indigna solo quando fa comodo.

Quando impareranno a vergognarsi?

DEVASTAZIONI: COLPA DEI BLACK BLOCK? NO, DI MARONI (sui deliri di Anna Finocchiaro).

Siamo davvero arrivati all’inimmaginabile. O meglio, all’immaginabile solo da chi ha la mente condizionata da un solo, grande tarlo: “La colpa è sempre del Governo”. Siamo arrivati al ridicolo più ridicolo, se non fosse da piangere. Siamo arrivati alle accuse alla Polizia di aver provocato, con degli infiltrati, gli incidenti di lunedì a Roma.

Insomma, la devastazione non è colpa di 2000 (e non 20) delinquenti, ignoranti come capre, teppisti, criminali, fascisti di Sinistra, tra l’altro ben organizzati e provenienti da tutta Italia e dall’estero… No, la colpa è del Governo, più specificatamente del Ministro dell’Interno Roberto Maroni.

Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato del PD (e non un’esponente di qualche centro sociale), accusa senza tanti giri di parole il miglior ministro dell’Interno che questo ridicolo Paese abbia mai avuto e gli chiede di riferire in aula… Robe dell’altro mondo.

La Finocchiaro si chiede chi ha mandato gli infiltrati, chi li ha pagati, chi li ha coordinati.

Perché, invece, non si chiede chi ha portato questi imbecilli, negli ultimi 15 anni, a pensare quello che “pensano”? Chi li ha istigati a odiare l’avversario politico? Chi li ha portati a identificare Berlusconi e la Lega nel Male Assoluto e in qualcuno/qualcosa da eliminare a tutti i costi?

Chi è il mandante morale di questi fascisti? Chi ha educato questi cialtroni criminali? Qual è la loro ideologia politica?

Forse Anna Finocchiaro dovrebbe farsi queste domande, invece di buttare ulteriore benzina sul fuoco e alimentare la continua cultura del sospetto e dell’odio verso il Governo, Maroni e la Lega.

Forse.

STAVOLTA SILVIO L’HA FATTA GROSSA (e sul sogno Maroni).

Che anche stavolta, come da anni oramai, si assista al solito, noioso show gossipparo su Berlusconi e le sue abitudini, basato su storie e storielle, interrogatori che dovrebbero essere segreti e invece vengono passati dalle procure ai soliti giornali (ovviamente questo non succede se gli interessati si chiamano Fini, per esempio), inchieste giornalistiche da una parte serie e dall’altra strampalate, perfetti strumenti che alimentano la morbosa curiosità dell'”Uomo Qualunque”… è evidente a tutti. E fin qui nulla di strano.

Stavolta però, al netto di ciò, c’è qualcosa di diverso dagli insulsi casi Noemi e D’Addario. Stavolta c’è il (presunto) abuso di potere: la telefonata diretta da Palazzo Chigi alla Questura di Milano per il rilascio immediato di tale Ruby, diciassettenne a caccia di fama fermata dalla Polizia nel maggio scorso, a seguito di una denuncia per furto (3000 euro) sporta dall’ex coinquilina.

È un avvenimento tutto da chiarire e infatti pare che la Questura stia già precisando che il normale procedimento (fermo e interrogatorio) non è stato in alcun modo alterato.

In ogni caso, pare anche che la telefonata ci sia stata. La cosa, dunque, richiede un adeguato approfondimento e le considerazioni del caso. Insomma, sempre se tutto verrà ufficialmente confermato, il Berlusca stavolta l’ha fatta davvero grossa. Lasciamo perdere le accuse di relazione con minorenne che non stanno né in cielo, né in terra… Parliamo di abuso di potere: non è possibile, infatti, che la Presidenza del Consiglio intervenga per far rilasciare una persona denunciata per furto. Evidentemente è una cosa grave e il Presidente del Consiglio dovrà dare spiegazioni.

Tutto ciò, secondo molti, rientra nella presunta fase di declino di Berlusconi. A dir la verità, i dati elettorali e i sondaggi fatti finora dimostrano che il consenso verso Berlusconi è ancora molto alto. Forse da oggi, però, le cose non staranno più così.

Si ripropone, allora, un discorso che ora appare più sostanziale di ieri: gli scenari post-Berlusconi e la sua successione nel Centrodestra. Sono stati fatti tanti nomi, da Fini a Tremonti, fino ad Alfano. Eliminando in partenza l’inconsistente Fini, personalmente credo (ma in realtà si tratta essenzialmente di un sogno) che la persona più giusta per guidare il Centrodestra (cioè Pdl – o meglio, quel che ne resterà una volta defilatosi Berlusconi – e la Lega), sia il ministro dell’Interno Roberto Maroni.

Maroni è oggettivamente una personalità politica (più di Tremonti, che resta pur sempre più un tecnico che un politico) di alto profilo istituzionale, pragmatica, capace e che gode di un alto gradimento del suo operato, grazie alla poderosa lotta alla Mafia che sta fruttando risultati mai visti prima, alla lotta all’immigrazione clandestina e alla tolleranza zero verso gli ultrà.

Maroni, però, è della Lega Nord e se pure ben visto in tutta Italia, difficilmente sarebbe votato aldilà del Rubicone. Un vero peccato.

In ogni caso, quando Berlusconi se ne andrà, inevitabilmente, Maroni o no, si verificherà ciò che Bossi da anni profetizza: la definitiva spaccatura tra Nord (nel quale, presumibilmente, sfonderà la Lega) e Sud (disperatamente ancorato alle sirene assistenzialiste democristiane e finiane). E allora, finalmente, nessuno potrà più rimandare il federalismo politico. Prima che si giunga (magari) alla secessione.

Ogni tanto è bello sognare.