L’INCONSISTENTE USCITA DI MARONI (sulla Nato che dovrebbe bloccare i barconi di profughi).

Con tutta la stima che ho di Roberto Maroni… L’ultima sulle navi della Nato che dovrebbero bloccare, oltre che le merci in ingresso (ciò che già fanno), anche i barconi di immigrati in uscita dalla Libia, pare proprio essere un’inconsistente quanto inopportuna sortita pre-Pontida dal mero valore politico, più che una fattibile proposta.

Perché certamente la Nato non si assumerebbe mai la responsabilità di fermare quelli che, in fin dei conti, sono profughi (anche se non solo) di guerra tutelati da precisi accordi internazionali.

Non che la proposta di Maroni sia del tutto sbagliata, quanto al merito, d’altronde i profughi provenienti dalla Libia sono mandati apposta da Gheddafi che li usa come arma contro l’Italia, rea, secondo lui, di averlo tradito. Perciò potrebbe trattarsi di una (seppur “sui generis”) temporanea azione militare di difesa.  Ma appunto la fattibilità (che non è sinonimo di giustizia) appare minima se non nulla.

Insomma, certo, i barconi che arrivano dalla Libia non sono pieni solo di profughi di guerra, bensì anche di clandestini di altri Paesi e, con tutta la delicatezza che l’argomento impone, si possono, almeno in parte, anche definire “armi” (pregasi leggere il termine senza pregiudiziale indignazione), e dalle armi, qualunque esse siano, ci si deve difendere.

Tra l’altro,  l‘Onu potrebbe costruire campi profughi nella Libia “liberata” (posto dove, appunto, le navi della Nato potrebbero portare i profughi dei barconi)…  Ma allo stato attuale questa è fantapolitica (che non è sinonimo di sciocchezza).

Maroni ha parlato in veste di Ministro… Ma il suo è un discorso da esponente politico di un partito, la Lega, che sta cercando di recuperare quella parte di consenso che ha perso alle ultime amministrative.

C’è da chiedersi se non avrebbe fatto meglio delegare la proposta a un non-ministro… Che ne so, al capogruppo alla Camera…

 

 

 

IL GIALLO DEI PROFUGHI (sul trasferimento degli immigrati da Lampedusa alla terraferma).

C’è un “giallo” attorno a Lampedusa e agli immigrati clandestini giunti in massa in questi giorni. Si tratta del loro trasferimento sulla terraferma per mezzo della nave San Marco (che ne imbarcherà 700 per volta) e il contemporaneo “via libera” dato dalle Regioni all’accoglienza di 50.000 potenziali profughi dalla Libia (rifugiati politici provenienti da un paese in guerra), cioè di persone che l’Italia è obbligata ad accogliere secondo i (giusti) accordi internazionali.

Bene, la discrepanza è evidente: gli immigrati presenti ora a Lampedusa provengono tutti dalla Tunisia e comunque non dalla Libia. Dove sono destinati a essere trasferite, allora, queste 700 persone al giorno (beh, a viaggio, più precisamente)?

Il dubbio sorge spontaneo: non è che, a differenza di quanto dichiarato dal Ministro dell’Interno Maroni e dal Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, Vasco Errani, quei 50.000 comprenderanno anche gli immigrati tunisini che, ricordiamo, non sono rifugiati politici, bensì immigrati clandestini?

Luca Zaia ha precisato che il Veneto si farà carico dei rifugiati per affrontare l’emergenza… Ma appunto si farà carico dei rifugiati, non dei clandestini, per i quali dovrebbe essere invece previsto il rimpatrio.

Il sospetto è che una volta trasferiti in ciascuna Regione ci si accorgerà con “grande meraviglia”, che non si tratterà di rifugiati libici, bensì di clandestini tunisini… Ma ormai sarà troppo tardi.

Maroni, non vorrai giocarci questo brutto scherzo, vero?

AGGIORNAMENTO delle 11:50 – Il Viminale (Maroni) ribadisce che l’accordo con le Regioni vale solo per i profughi e non per i clandestini, per i quali è previsto il rimpatrio.

La destinazione degli immigrati caricati sulla San Marco, però, rimane ignoto. Staremo a vedere.

FONTE: http://www.ilgiornale.it/interni/porte_aperte_50mila_profughi_i_clandestini_verranno_rimpatriati/aeroporti_roma-acquario_genova-cc/23-03-2011/articolo-id=513105-page=0-comments=1

ATTENZIONE: LA CARITAS È RAZZISTA (sulle dichiarazioni di Don Dino Pistolato).

Per bocca del suo direttore veneziano, Don Dino Pistolato, oggi la Caritas si dice contraria al decreto flussi che prevede 100.000 nuovi arrivi di immigrati per il 2011.

Per anni ha predicato l’accoglienza (e in quanto ente cattolico, effettivamente, non poteva fare altro) e ora dichiara: “Bisogna accogliere gli extracomunitari in condizioni di dignità e questo non si può fare con l’arrivo di 100 mila stranieri (…) Si rischia una guerra tra poveri”.

Insomma, in una situazione economica difficile come quella attuale che vede una flessione sensibile dell’occupazione, il realismo impone un ragionamento tanto semplice quanto, per qualcuno, rivoluzionario: accogliere nuovi immigrati ora è dannoso. Per il sistema e per loro stessi.

Le stesse cose, bene o male, le dice da un bel po’ di tempo una certa Lega Nord.

Chi è il razzista adesso?