RIDIAMO TUTTI: SANTORO NON POTRA’ FARE QUELLO CHE VUOLE A LA7.

Da ridere. La7 sospende le trattative con Santoro per “inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti tra autore ed editore”. Da ridere. Ahahah!!!

Sì perché magari stavolta il tribuno Santoro si renderà conto di quanto in un’azienda privata non possa pretendere di fare tutto quello che gli pare senza dover rispondere a niente e a nessuno e senza dover sottostare come tutti i giornalisti di questo mondo (e in generale, come tutti i lavoratori) a delle logiche ed essenziali norme che regolano il rapporto tra dipendente e datore di lavoro.

Stavolta forse capirà che solo alla Rai, la Rai pagata da tutti i cittadini e di cui tanto si dichiarava vittima e che però l’ha mandato (giustamente) in onda sempre e comunque, può dileggiare il proprio direttore (vedi Masi; provate voi a prendere per i fondelli il vostro capo di fronte a milioni di persone e poi vediamo cosa succede) e sbattere in faccia agli abbonati tutta la sua arroganza e supponenza.

Imparerà la lezione? Se devo essere sincero, non credo. Piangerà ancora e si lamenterà della minima libertà di parola in questo Paese, già aiutato da Leoluca Orlando (Idv) che ormai ha sentenziato: “È chiaro a tutti che l’editto bulgaro emanato dal presidente del Consiglio nei confronti di trasmissioni sgradite a Palazzo Chigi come Annozero non solo è ancora in vigore, ma ha ormai superato il duopolio Rai-Mediaset”.

Lui chiagnerà, e magari anche la Telecom, il cui titolo è crollato… Intanto noi ridiamo.

 

 

 

ALDILÀ DELLE CIANCE (sul federalismo fiscale).

Che sia la settimana decisiva? Il 2 febbraio, a detta di molti, si preannuncia come il giorno della verità. E non per il caso Ruby e le fregnacce al seguito, quanto per il destino del Federalismo e più precisamente del decreto attuativo del federalismo (fiscale) municipale.

È un argomento che appassiona poco, in confronto ai festini di Arcore, eppure pare essere l’unica cosa seria di cui si occupa la politica, in questo periodo. Ma probabilmente appassiona poco proprio perché è una cosa seria. Dopo tutto, è inutile raccontarsela, il gossip piccante e lo scontro a suon di chiacchiere e insulti appassiona sempre, come il circo di romana memoria, come il calcio al Bar Sport, come le zuffe tra donne.

Giovedì Annozero toccava il fondo divulgando il cellulare di Berlusconi; due giorni dopo, Libero si vendicava con la pubblicazione di quello di Santoro (grande contro-scorrettezza… Ma che goduria!); ieri sera Porta a Porta era un baillame e il capogruppo dell’Idv Donadi, apprendendo dall’ANSA che Nadia Macrì non poteva aver visto Ruby prendere soldi da Berlusconi perché non era ad Arcore gli stessi giorni della ragazza marocchina, dichiarava: “Non faremo mica un processo con le agenzie di stampa…”, dimenticandosi che è il suo sport preferito; ancora ieri sera Berlusconi interveniva telefonicamente a “L’Infedele” di Gad Lerner, spendendosi nel suo solito contrattacco difensivo e facendoci chiedere il senso di tali interventi.

Niente di nuovo sotto il sole, per carità… Ma che tristezza.

Per fortuna, comunque, le cose serie, quelle che servono, esistono ancora. Siamo tornati al Federalismo. A detta di tutti e a prescindere dall’appartenenza politica, Calderoli sta facendo un ottimo lavoro di proposizione e mediazione con l’opposizione e ora anche con l’associazione dei Comuni (Anci), cosa che fa di questa (almeno finora) l’unica riforma condivisa dal 1994  a questa parte.

Sempre che qualcuno non la butti in caciara e tatticismo politico, come da un po’ di tempo si sospetta (appello del PD alla Lega: “O fai cadere Berlusconi o niente Federalismo”. Della serie noi siamo quelli della responsabilità politica).

15 a 15: questo lo spettro che si aggira tra le aule di Montecitorio, il pareggio tra maggioranza e opposizione in Commissione Bicamerale, ovvero la bocciatura del decreto. Praticamente, il voto contrario di FLI e la dichiarazione ufficiale di becero meridionalismo anti-Lega di Fini.

Bossi lo ha già detto: o il federalismo passa o si torna al voto. Probabilmente un’eventuale crisi non sarà così automatica… In ogni caso, la questione esiste: ciascuno è libero di ciarlare delle frequentazioni di Berlusconi ma quando si parla di cose serie, si parla di cose serie.

Uomo avvisato…